La coltivazione dei fagiolini rappresenta una delle attività più gratificanti nell’orto. Questo articolo su come coltivare i fagiolini nell’orto vi mostrerà tutti i passaggi necessari per ottenere ottimi risultati.
Questi legumi non solo arricchiscono la nostra tavola con prodotti freschi e genuini, ma contribuiscono anche a migliorare la qualità del terreno grazie alle loro proprietà azotofissatrici.
Indice dei contenuti
Come coltivare i fagiolini nell’orto. Quando e come si piantano i fagiolini?
Il periodo ideale per seminare i fagiolini (Phaseolus vulgaris) varia in base alla zona climatica in cui ci troviamo. Il momento migliore coincide con la fine del rischio di gelate tardive, generalmente tra aprile e maggio nelle regioni del centro-nord Italia, mentre nel sud si può anticipare anche a marzo.
| Fase | Centro Nord | Centro Sud |
|---|---|---|
| Semina in semenzaio | NO | NO |
| Trapianto a dimora | NO | NO |
| Temperatura di germinazione | 22-28°C | 22-28°C |
| Semina in pieno campo | Marzo – Giugno | Aprile – Ottobre |
| Profondità di semina | 2 cm | 2 cm |
| Tempi di germinazione | 10 giorni | 10 giorni |
| Tempi di raccolta | 80-120 giorni | 80-120 giorni |
| Sesto di impianto | 20 cm x 50 cm | 20 cm x 50 cm |
| Periodo di raccolta | Aprile – Settembre | Aprile – Ottobre |
La temperatura del terreno gioca un ruolo fondamentale: è necessario attendere che raggiunga stabilmente i 21°C per garantire una buona germinazione.
Se il terreno ha una temperatura di circa 15°C la germinazione rallenta. A temperature inferiori i semi marciscono prima di svilupparsi.
Come si piantano i fagiolini nell’orto?
Preparare adeguatamente il terreno rappresenta il primo passo per una coltivazione di successo. Nel mio orto biologico seguo questi passaggi:
- Lavoro il terreno a una profondità di circa 30 cm alcune settimane prima della semina, a mano o con la motozappa.
- Incorporo compost maturo, stallatico pellettato o humus di lombrico per arricchire naturalmente il suolo. Avevo fatto un test in semenzaio con l’humus di lombrico, ecco i risultati:
- Livello la superficie creando un letto di semina fine e omogeneo
Per la semina diretta, creo solchi distanziati tra loro di 40-50 cm con una profondità di circa 2 cm. Questa distanza permette alle piante di svilupparsi correttamente e facilita le operazioni di raccolta.
Un aspetto da non trascurare è la rotazione colturale: evito di coltivare fagiolini nello stesso punto dove nell’anno precedente erano presenti altri legumi, come piselli o fave. Questa pratica previene l’insorgenza di malattie specifiche e l’impoverimento del terreno.
Per le varietà rampicanti, predispongo dei supporti adeguati al momento della semina.
Utilizzo strutture a graticcio o canne disposte a capanna, assicurandomi che siano sufficientemente robuste per sostenere il peso delle piante cariche di baccelli.
Quanti fagiolini per buca?
La densità di semina influisce direttamente sulla produttività e sulla salute delle piante.
Per le varietà nane:
- 3-4 semi per buca con distanza tra le buche di 20-25 cm
- In alternativa, semina a fila continua posizionando un seme ogni 5-7 cm
Per le varietà rampicanti:
- 5-6 semi per buca con distanza tra le buche di 40-50 cm
- Riduzione a 2-3 piante per buca dopo la germinazione, eliminando quelle più deboli
La profondità ottimale di semina è di 1-2 cm. Inserire i semi a una profondità maggiore ritarda la germinazione delle piantine, mentre una semina troppo superficiale le espone a rischi di disidratazione.
Un consiglio pratico che applico sempre: immergere i semi in acqua tiepida per 12 ore prima della semina accelera notevolmente il processo di germinazione, garantendo una nascita più uniforme e vigorosa.
Come si curano le piante di fagiolini?
La cura delle piante di fagiolini nell’orto biologico richiede attenzione costante ma non eccessivo lavoro. Gli aspetti fondamentali che seguo sono:
Irrigazione: mantengo il terreno costantemente umido ma non inzuppato. Durante la fase di fioritura e formazione dei baccelli, aumento leggermente la frequenza di irrigazione per favorire lo sviluppo dei frutti. Evito assolutamente di bagnare la vegetazione, preferendo l’irrigazione a goccia o direttamente alla base delle piante.
Controllo delle infestanti: eseguo periodiche sarchiature superficiali per eliminare le erbe infestanti che competono per nutrienti e acqua.
Nelle fasi iniziali questo intervento è particolarmente importante, anche in questo caso una buona pacciamatura fatta con la paglia è molto importante.
Concimazione: essendo legumi, i fagiolini hanno una limitata necessità di fertilizzanti azotati grazie alla loro capacità di fissare l’azoto atmosferico.
Prevenzione dagli insetti dannosi: ispeziono regolarmente le piante per individuare precocemente l’eventuale presenza di parassiti come afidi o ragnetto rosso. In caso di infestazioni lievi, intervengo con macerati di ortica o infusi di peperoncino, rimedi naturali che utilizzo con successo da anni.
Quando si tolgono le piante di fagiolini?
La raccolta dei fagiolini rappresenta un momento critico che influenza sia la qualità dei prodotti che la produttività delle piante. Il momento ideale per raccogliere i baccelli è quando hanno raggiunto le dimensioni tipiche della varietà ma sono ancora teneri e croccanti.
Indicativamente, questo avviene:
- 50-60 giorni dopo la semina per le varietà precoci
- 70-80 giorni per le varietà più tardive
Eseguo la raccolta con regolarità, ogni 2-3 giorni durante il periodo di massima produzione. Raccogliere frequentemente stimola la pianta a produrre nuovi fiori e conseguentemente nuovi baccelli.
Per quanto riguarda la rimozione delle piante, attendo che la produzione cessi completamente, generalmente verso settembre-ottobre per le semine primaverili.
Le piante rimosse, se non presentano segni di malattie, vengono aggiunte al cumulo di compost, restituendo così al terreno parte dei nutrienti assorbiti durante la crescita.
Come stimolare la fioritura nelle piante?
Favorire un’abbondante fioritura è fondamentale per ottenere un raccolto soddisfacente. Nel mio orto biologico adotto diverse strategie per stimolare questo processo naturale:
- Gestione ottimale dell’acqua: mantengo un’irrigazione regolare ma moderata.
- Raccolta tempestiva: rimuovo regolarmente i baccelli maturi.
- Protezione dalle temperature estreme: nelle giornate particolarmente calde, creo zone d’ombra parziale utilizzando reti ombreggianti.
Un’attenzione particolare va posta alla presenza di insetti impollinatori: favorisco la loro presenza nell’orto biologico attraverso la coltivazione di piante mellifere o fiori come il tagete nelle vicinanze dei fagiolini, creando un ecosistema equilibrato che beneficia l’intero orto.
Varietà di fagiolini
Esistono diverse varietà di fagiolini che si distinguono principalmente per colore e forma del baccello. I piattoni sono una tipologia verde, caratterizzata da una forma allungata e schiacciata.
I fagiolini “Gancetto” presentano invece un aspetto particolare con il loro baccello che tende ad arricciarsi.
Il mondo dei fagiolini comprende anche cultivar dai colori non convenzionali, come la varietà “Meraviglia di Venezia” con il suo baccello giallo e appiattito, o il “Trionfo Violetto” che si fa notare per la colorazione viola scura, quasi nera, del suo baccello.
Considerazioni finali
Coltivare fagiolini nell’orto biologico rappresenta un’esperienza gratificante che, con le giuste attenzioni, garantisce raccolti abbondanti e di qualità. Rispettare i ritmi naturali delle piante, prevenire anziché curare i problemi e creare un ambiente equilibrato sono i segreti per ottenere risultati eccellenti.
La coltivazione biologica dei fagiolini non è solo una scelta salutare per la nostra alimentazione, ma contribuisce a preservare la fertilità del terreno e la biodiversità del nostro orto, in un ciclo virtuoso che si rinnova stagione dopo stagione.
Seguendo queste indicazioni pratiche e adattandole al proprio contesto specifico, chiunque può sperimentare la soddisfazione di raccogliere fagiolini freschi e genuini dal proprio orto.
Buon Orto!
